PREMESSA: è molto raro, in particolare nei nostri mari, che uno squalo possa mangiare un uomo. Se pensate che gli squali abitano i nostri mari da più di 400 milioni di anni e nel Mediterraneo negli ultimi 70anni circa si sono verificati appena 2 attacchi nonostante il numero dei bagnanti, ogni anno, equivale a circa 200 milioni di persone.
Tuttavia se dovesse mai accadere, sappiate che non avviene perché gradisce la carne umana o perché gli squali sono alla ricerca di esseri umani da sbranare, tutt’altro: agli squali non piacciono gli uomini! Tendono a non avvicinarsi alle nostre coste per seguire le rotte dei tonni che sembrano essere il loro cibo preferito.
Per prima cosa è bene sapere che, nonostante gli squali siano presenti in tutti i mari, i posti in cui si riscontrano più attacchi all’uomo sono l’Australia meridionale, il Sudafrica, la California. Come afferma il noto biologo marino professor S. Shepherd del South Australian Research Institute, negli ultimi anni c’è stato effettivamente un aumento degli attacchi di squalo all’uomo.
Qual’è il motivo? SEMPLICE, ci sono sempre più persone in mare e nello stesso tempo è diminuito drasticamente, a causa della pesca intensiva di qualsiasi specie ittica, quello che è il suo cibo naturale: il pesce e soprattutto i tonni. In fondo gli squali, non potendo restare a digiuno, (come tutti gli esseri viventi) provano a mangiare quello che trovano. Nei mari in cui sono più presenti, infatti, a causa della scarsità di pesce, mangiano più foche (che con la loro carne grassa soddisfano il loro appetito). A tal proposito, i surfisti con le loro tavole e i sommozzatori vestiti con mute scure e pinne, vengono spesso scambiati proprio per foche e attaccati. Tuttavia lo squalo si accorge subito di non gradire!
L’attuale fenomeno che vede sempre più migranti dirigersi verso le nostre coste per mezzo di imbarcazioni fatiscenti e capitani improvvisati, ha visto la presenza di molte più persone in mare, di molti più cadaveri (che in mancanza d’altro, gli squali, possono mangiare). In molti hanno evidenziato una possibile variazione delle loro abitudini alimentari dovuta all’ingestione di carne umana.
In realtà, nonostante tutto, agli squali proprio non piacciono gli uomini. Come ho già accennato, gli attacchi avvengono per curiosità o perché scambiano gli uomini con uno dei loro cibi preferiti e, una volta verificato che non si tratta di essi, tendono a lasciare la preda considerata poco gradevole e ricca di grassi. Tuttavia nei rari casi in cui capita, il semplice morso di un animale così grande e potente può anche rivelarsi fatale per una persona.
Come sempre, siamo noi uomini ad invadere con prepotenza il loro campo e non solo. C’inventiamo commerci della loro carne che equivalgono all’uccisione di circa 250.000 esemplari di squalo commestibile al giorno nel mondo, favorendo inevitabilmente la loro estinzione. Questo significherebbe privare i mari di esseri che svolgono un funzione importantissima nell’ecosistema marino: eliminare gli animali in sovrannumero, malati e deboli.
Noi uomini, negli anni, abbiamo sicuramente modificato e adattato la nostra alimentazione mangiando ogni genere di essere vivente, non lo ha fatto lo squalo! Gli squali continuano a preferire il loro cibo abituale e se, il numero di attacchi aumenta, dipende solo dalla nostra presenza nei mari sempre in aumento, spesso ingiustificata, talvolta priva delle minime misure di prevenzione (soprattutto in certi mari).
Come affermano i più illustri scienziati che si occupano di biologia marina, parlare di cambiamento delle loro abitudini alimentari è assolutamente improprio. Sono processi molto lenti che si compiono in tempi molto lunghi (centinaia, migliaia di anni).
Tuttavia se continueremo, prima di sterminarli tutti, ad invadere casa loro sempre più numerosi e a portargli via tutto il cibo dalla dispensa, inevitabilmente sarà possibile una loro reazione che li porterà a mangiare ciò che trovano… che comunque non gradiscono!