E mentre gli oceani ringraziano, festeggiamo l’accordo raggiunto fra Unione Europea, Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina sulla protezione di quello che viene definito ALTO MARE. Si tratta di quell’area di mare che si trova oltre le 200 miglia nautiche dalle coste delle nazioni e, di conseguenza, da tutte le attività economiche che le caratterizzano.
Sono le cosiddette “acque internazionali”, al di fuori delle giurisdizioni nazionali in cui, la pesca, l’attività costante delle grandi navi e le estrazioni stanno peggiorando una situazione già resa molto pericolosa dalla crisi climatica in atto.
In questo momento la biodiversità e l’habitat di uno degli ecosistemi più importanti del pianeta è in pericolo. Circa il 15% delle specie marine è a rischio di estinzione se non invertiamo la nostra rotta.
Ma nel giorno 05/marzo 2023 finalmente, a New York c’è stato un grosso segnale di civiltà e di rispetto per le future generazioni. Dopo tanti anni di negoziati, si sono poste le basi per salvaguardare un tesoro che ricopre metà del nostro pianeta.
Per la prima volta, un atto concreto potrà proteggere i nostri oceani e permettergli di rigenerarsi. Naturalmente il trattato, per molte nazioni, evidenzia punti critici che dovranno essere definiti da ognuna di esse in tempi brevi ma possiamo confidare sul fatto che l’accordo di massima è stato condiviso e raggiunto.
È questa la rotta giusta!