CURIOSITÀ

Parlarne per NON ESSERE COMPLICI

Cambiano gli attori ma il copione è sempre lo stesso e anche il titolo rimane uguale: “lo SFRUTTAMENTO”. Di nuovo un film sui temi della prevaricazione, della violenza fisica e psicologica, un film che, ancora una volta, evidenzia come nello sfruttamento dei più deboli sia possibile individuare il mezzo per alimentare le proprie ricchezze. Ma noi dobbiamo parlarne per non essere complici di certe azioni!
Questa volta l’attore protagonista è il brand Alviero Martini, commissariato a seguito della terribile accusa di favorire indegne azioni di sfruttamento lavorativo svolto da manovalanza clandestina e controllata attraverso i metodi del caporalato più spietato. Ancora una volta il dorato mondo del lusso si fa bello e ricco sulla pelle dei più disagiati.
L’INACCETTABILE COMMISTIONE
Scintillanti boutique e passerelle da una parte… e lerci scantinati, laboratori e opifici cinesi dall’altra. Tuttavia, la blasonata casa di moda non è indagata! In fondo ha solo omesso di controllare CHI e COME producevano i suoi prodotti, tutta colpa di una filiera composta da infinite aziende a cui la prestigiosa casa di moda aveva affidato le produzioni, esternalizzando il lavoro fino in Cina!
Che novità!!? Ma… che imprenditore sei se non controlli come arriva il tuo “prodotto” al consumatore finale? Quel prodotto che, fra l’altro, porta il tuo stesso nome?! Non importa se lo hai già venduto o è ancora tuo, porta il tuo nome… è una questione di ETICA.
Non sono mai stato attratto dal mondo dell’alta moda, sono un semplice uomo di mare… ma ho visto durante alcuni dei miei viaggi le condizioni di lavoro di tante persone che producono articoli per i nostri mercati, per i cosiddetti mercati globali… persone che lavorano, mangiano e dormono nello stesso posto (come dentro molti capannoni della China Town di Bangkok).
Eppure devo ammetterlo, mi era simpatica la casa di moda che aveva scelto le cartine geografiche per le sue stampe… peccato che adesso quando vedo quelle cartine avrei voglia di mettere un puntino NERO sulle zone in cui è stato perpetuato, nel peggiore dei modi, lo sfruttamento di tanti lavoratori. Mi piacerebbe tanto sentire un parere del bel Richard “Ufficiale gentiluomo”, (sempre in prima linea per questioni di diritti umani), che nel 1996 venne ospitato a Milano, insieme alla sua collezione di foto scattate in Tibet, proprio per inaugurare una boutique di Alviero Martini in Via Montenapoleone.
POCHE PAROLE
Ne hanno parlato pochissimo… ma era prevedibile, ci avviciniamo alla settimana della moda a Milano. “Lusso docet” e gli affari non possono essere influenzati negativamente, certe cose si possono risolvere senza troppo clamore o con calma nelle “sedi opportune”.
Le previsioni economiche dicono che nel 2024 il mercato del lusso è destinato a salire di circa il 20% mentre le fasce medio-basse vedranno diminuire il loro potere d’acquisto… una forbice che si apre sempre di più ma che taglia teste meglio di una ghigliottina di francese memoria.
Una lama che più volte ha colpito, senza scrupoli, proprio i bambini.
ALCUNI DEI FILM PIÙ SQUALLIDI DEDICATI A QUESTO SETTORE COMMERCIALE:
  •  2015Si parlava dei bambini di Aleppo che per sessanta euro al mese cucivano scarpe in Turchia destinate ai nostri mercati.
  • 1996 Operai indonesiani di tutte le età rimasero mutilati nelle pericolosissime catene di montaggio mentre cucivano scarpe per famosi marchi come Nike e Adidas.
  • 1998In Pakistan, bambini venivano sfruttati e messi a lavorare per far fronte all’enorme richiesta di palloni da calcio (per lo più venduti dal colosso Nike), cuciti per essere presi a calci da viziati miliardari.
Prima di chiederci perché scoppiano le guerre, chiediamoci perché intere popolazioni sono costrette alla fame e a trattamenti così disumani per sopravvivere e riempire le tasche di chi neanche controlla le loro condizioni di lavoro e di vita… chiediamoci perché siamo così orbi e poco rispettosi della vita e della dignità umana. Fare finta di non vedere, sapere e non denunciare, alimentare certi mercati… è come scagliare bombe sugli innocenti!

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