COACHING CURIOSITÀ

PROMUOVIAMO L’ETICA DELLA RECIPROCITÀ

Un principio antico come il mondo, di una chiarezza e semplicità disarmanti, definito dalla maggior parte delle culture, sin dall’antichità, il principio universale necessario per una civile e pacifica convivenza fra le persone. Eppure, non lo abbiamo ancora compreso e, ancor peggio, siamo ben lontani dalla sua applicazione!

LA REGOLA D’ORO

Definita anche “regola d’oro”, l’etica della reciprocità è uno principi (forse il più importante) in funzione del quale, gli individui possono scegliere di comportarsi fra loro. I modi in cui questo principio viene declinato dalle varie culture può variare ma esprime il medesimo concetto: non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te!

Questa frase identifica perfettamente il comportamento alla base della pacifica convivenza, che non vuol dire evitare di confrontarsi, anche animatamente, per opinioni diverse in merito a specifiche questioni. Tuttavia questo principio, consente di restare sempre entro il limite del rispetto reciproco. L’antropologia, scienza che studia il comportamento umano in relazione ai vari ambiti della vita (culturale, linguistica, biologica, fisica, archeologica…) riconosce l’etica della reciprocità come regola universale per una pacifica convivenza all’interno delle comunità, ad ogni latitudine.

REGOLE VALIDE PER TUTTI… MA NON PER NOI

A tutti coloro che conduco una vita sociale mediamente attiva, può capitare di lamentarsi per un disservizio subito (spesso ancor prima di capire quali siano le cause o i motivi che lo hanno generato). Così come capita a tutti di evidenziare, con puntualità, comportamenti scorretti, poco educati e socialmente fastidiosi. Tuttavia si tende, sempre più spesso, a trascurare una comunicazione basata sul rispetto in relazione a doveri e diritti comuni. E così la regola “non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, molto spesso si trasforma in “faccio quello che mi va, anche se non si dovrebbe, sperando che nessuno se ne accorga!”, o ancora peggio “faccio quello che mi pare… e che nessuno mi venga a dire qualcosa!“, in preda a megalomanie intrise d’ignoranza e mancanza di educazione.

In altre parole, siamo molto bravi a denunciare comportamenti scorretti quando li subiamo ma quando si tratta di dare l’esempio o rispettare le regole, tendiamo a giustificare ogni nostra azione o quella di persone a noi care (uno degli esempi più comuni e socialmente “distruttivi” possiamo identificarlo nella difesa che, al giorno d’oggi, molti genitori mettono in campo per difendere sempre e comunque i propri figli, anche quando commettono azioni deplorevoli).

UNA DERIVA PERICOLOSA

Una società che non si autoregola mediante il principio di reciprocità, è una società caotica, violenta, pericolosa e destinata all’autodistruzione. Il pericolo di assecondare comportamenti sbagliati e renderli “accettabili” è il vero cancro delle nostre comunità! Le sue metastasi si avvertono soprattutto nei posti più affollati o dove si svolgono attività (sportive, ludiche, ricreative…) in cui è presente un’elevata concentrazione di persone con disturbi narcisistici della personalità, poco rispettosi e non disposti a capire le esigenze altrui

Per esperienza posso dirvi che anche le attività di accoglienza turistica spesso subiscono il comportamento poco educato e rispettoso di molti, che  molto spesso al grido di “io pago e faccio quello che mi pare”, trascurano il rispetto nei confronti di coloro che si trovano nello stesso contesto e dei lavoratori impegnati a rendere i servizi a loro disposizione piacevoli e sicuri.

TANTO SEMPLICE QUANTO EFFICACEÀ

PROMUOVIAMO maggiormente, in ogni contesto della vita, L’ETICA DELLA RECIPROCITÀ, la bellezza e l’importanza di questa regola d’oro, insegniamo ai bambini, sin dalla tenere età, il senso e l’importanza del principio di reciprocità. E continuiamo a farlo durante i percorsi di studi superiori con approfondimenti antropologici sempre maggiori, in modo da consolidare, nella formazione di un individuo, un principio tanto semplice da applicare quanto efficace per garantire relazioni sociali basate su comportamenti civili, rispettosi delle differenze culturali e ideologiche di ognuno.

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