Una delle classiche “domande da spiaggia” è senza dubbio la seguente: posso fare il bagno dopo aver mangiato?
In effetti non esiste una fonte scientifica autorevole ed ufficiale sull’argomento ma solo opinioni di medici e ricercatori. A me piace definirla la tipica forma di “prevenzione sociale di stampo italiano” che affonda le sue radici un po’ nella saggezza popolare (gli antichi rimedi della nonna!), un po’ nel nozionismo molto diffuso.
Anche se all’estero osservano con sorpresa la nostra abitudine di attendere qualche ora dopo aver mangiato prima di fare il bagno, non credo affatto che sia sbagliato e vi dico perché.
A quale bagnino non è capitato di dover rispondere alla fatidica domanda: mio figlio ha finito di mangiare da poco, può fare il bagno?
BAGNO DOPO MANGIATO SI / BAGNO DOPO MANGIATO NO
E’ la classica domanda a cui un bagnino deve fare molta attenzione prima di rispondere con superficialità, per una serie di ragioni e responsabilità che lo coinvolgono in prima persona.
Nello stesso tempo tutti i genitori, o tutori di bambini, devono fare attenzione ad evitare tutti quei comportamenti che posso favorire situazioni di pericolo.
Non occorre essere esperti in educazione alimentare per sapere che esistono alimenti che prevedono una digestione più lunga di altri (mi riferisco ad una porzione ritenuta comunemente media per una persona):
- frutta circa 30 minuti
- verdura cotta e le patate circa 1 ora
- carboidrati e formaggi freschi circa 1 ora
- pesce circa 1 ora
- formaggi stagionati e bistecca di carne si può arrivare anche a 5 ore per una completa digestione
Come combattere la famigerata CONGESTIONE DIGESTIVA
Ribadisco che non esistono specifici studi scientifici che possano dimostrare la pericolosità del bagno dopo aver mangiato in quanto per effettuarli si dovrebbe mettere a rischio la vita di tantissime persone per uno studio fatto su larga scala che possa ritenersi attendibile (e non sarebbe etico!).
Per limitare gli allarmismi di tanti, molti pediatri dell’Uppa ritengono che il bagno dopo aver mangiato non aumenta affatto il rischio di congestione e che qualora lo sbalzo termico provochi reazioni (nausea, vomito), queste generalmente saranno, sia per i bambini sia per gli adulti lente e gestibili uscendo dall’acqua (raramente si può giungere allo svenimento). Per sbalzo termico “non pericoloso” intendo la graduale immersine del corpo in acqua dopo aver mangiato, NON IL TUFFO (che potrebbe provocare, invece, una sindrome da idrocuzione).
Nella valutazione del rischio è determinante la responsabilità soggettiva della persona che vuole fare il bagno (o del suo tutore se questa non è in grado di decidere da sola).
Ecco i casi più pericolosi in cui NON E’ CONSIGLIATO entrare subito in acqua dopo aver mangiato:
- NO, se abbiamo consumato un pasto molto abbondante (in particolare se ricco di proteine).
- NO, se la temperatura esterna è molto calda e l’acqua particolarmente fredda.
- NO dopo aver praticato intensamente un’attività sportiva e siamo accaldati.
- NO se abbiamo fatto abuso di bevande alcoliche (in America risulta essere la causa del 70% dei decessi per annegamento).
Uno degli eventi più pericolosi è la caduta accidentale in acqua (ad una temperatura di circa 5-10 gradi) con la parte frontale del capo, così come il tuffo frontale! Per eliminare ogni dubbio sul comportamento più corretto da adottare, vi elenco le norme indicate dal Ministero della Salute e che consiglio vivamente di rispettare, soprattutto dopo aver consumato un pasto:
- ENTRARE IN ACQUA GRADUALMENTE, perché uno sbalzo termico elevato porterebbe in primis il nostro cervello a richiamare a se il sangue per ristabilire la temperatura basale, in un momento in cui il sangue serve maggiormente agli organi impegnati nella digestione.
- MANGIARE PASTI LEGGERI. Durante la digestione il nostro organismo, in particolare attraverso lo stomaco, è concentrato sulla “lavorazione” del cibo ingerito. Un pasto particolarmente ricco, richiederà una quantità maggiore di sangue nell’apparato digerente. Se questo non arriverà perché impiegato in altre aree del nostro organismo, potrebbero verificarsi situazioni di malessere, addirittura svenimento con conseguenze fatali soprattutto se stiamo in acqua (soffocamento da sommersione/annegamento). In altre parole viene a mancare il sangue necessario per una corretta attività psico-motoria. Non è importante essere allenati o in ottima salute per scongiurare un malessere se ci tuffiamo in acqua durante la digestione. E’ un momento in cui è opportuno evitare sforzi e sottoporsi a sbalzi termici perché il sangue serve principalmente allo stomaco.
- NON BERE ALCOL per evitare scarsa attenzione e reattività fisica ad eventuali situazioni di pericolo.
- NON SFIDARE IL MARE se le condizioni non sono ottimali per nuotare, non ci avventuriamo.
- NON SFIDARE TE STESSO spingendoti a distanze poco adatte alla tua condizione fisica e preparazione sportiva.
- EVITA DI FARE IL BAGNO DA SOLO, nelle situazioni di pericolo, la presenza di un’altra persona accanto è fondamentale: può aiutarci a tornare a riva (se nelle sue capacità) o chiamare soccorsi.
Mi permetto di integrare le indicazioni del Ministero della Sanità consigliando sempre di NON DEDICARTI AD ATTIVITÀ PALESEMENTE RISCHIOSE:
- tuffi dagli scogli
- tuffi in acque basse
- tuffi dal bordo delle piscine
Secondo l’OMS nel Mondo si verificano circa 175.000 decessi l’anno nella fascia fra 0-17 anni, spesso per uso sconsiderato di alcol o azioni rischiose compiute in stato di euforia o alterazione psicofisica.