Prima di parlare di regole e buon senso è opportuno dare una definizione alle due parole:
- REGOLA = norma dell’agire che stabilisce il modo in cui comportarsi in determinate circostanze.
- BUONSENSO = capacità dell’individuo di distinguere il logico dall’illogico, l’opportuno dall’inopportuno e di comportarsi in modo giusto, saggio ed equilibrato in funzione dei risultati pratici da conseguire.
Continuiamo a convivere con un numero infinito di ordinanze, norme, protocolli, allegati. Tutti documenti emessi per indicarci le regole da seguire per una pacifica e sicura convivenza. Si tratta di una mole enorme di indicazioni, diverse da regione a regione, spesso poco chiare e talvolta anche un po’ contraddittorie.
E allora, quale può essere il modo migliore per frequentare le spiagge non essendo degli esperti di ordinanze balneari?! SEMPLICE, andare al mare cercando di trovare l’equilibrio fra rispetto delle regole e buon senso. Non si tratta solo di adeguarsi ai metodi messi in campo per prevenire e combattere la circolazione del virus ma di alcuni comportamenti che possono favorire lo svolgimento più sereno di un’altra stagione balneare che, purtroppo, nasconderà ancora grosse tensioni sociali.
In questo periodo lo scorso anno mi trovavo ad ascoltare le parole della dott.ssa Simona Trotta (psicologa e psicoterapeuta) in relazione alle contromisure comportamentali da adottare sulle spiagge a causa della pandemia. Ricordo un concetto da lei espresso che reputo ancora molto importante: cittadini e turisti arriveranno in spiaggia e subiranno una sorta di shock, accorgendosi che non è più possibile vivere il mare e la spiaggia come avevano fatto fino allo scorso anno.
Ecco, anche se probabilmente stiamo vivendo la parte finale dell’incubo Covid-19, resta la necessità di continuare ad applicare misure di prevenzione e comportamenti per evitare sgradite sorprese!
Come lo scorso anno, non ci saranno psicologi in spiaggia ad accogliere turisti e cittadini in ferie, bensì operatori balneari con i loro staff, bagnini e pubblici ufficiali e sarà necessaria una civile collaborazione fra tutti per favorire il rispetto delle regole, sempre grazie anche al buonsenso di ognuno!
Come nell’estate 2020 continueremo ad avere:
- da una parte i frequentatori di stabilimenti balneari e spiagge libere.
- dall’altra operatori balneari con il loro staff, assistenti bagnanti e organi di controllo istituzionali
- Nella PRIMA categoria continueremo ad avere:
- Quelli informati sulle misure di prevenzione che accettano di buon grado le regole e si attengono alle disposizioni nazionali, locali ed interne dello stabilimento balneare. In genere assumono un atteggiamento molto collaborativo – NESSUN PROBLEMA
- Coloro che tendono a non informarsi o a farlo con approssimazione e pertanto si ritrovano a seguire “la massa” (che non sempre è di buon esempio) – MEDIO PROBLEMA
- Coloro che rifiutano a priori l’esistenza del pericolo, che minimizzano e cercano di convincere chi gli sta intorno della loro tesi non rispettando le regole. Sono quelli che pensano che ormai sia tutto passato e si comportano come se il Virus non esista più – GRANDE PROBLEMA
- La SECONDA categoria è sempre rappresentata da tutti coloro che sulle spiagge ci lavorano (compreso il personale incaricato dei controlli a terra e in mare). Nonostante la situazione sociale ed epidemiologica lasci pensare ad un miglioramento della situazione sanitaria della maggior parte nostre comunità, dovranno continuare con impegno e decisione a far rispettare tutte le regole attuali (molto simili a quelle dello scorso anno). Naturalmente assumendo atteggiamenti collaborativi e non semplicemente repressivi.
Continuo a credere che pretendere che un comune cittadino possa conoscere tutte le norme contenute nelle ordinanze di sicurezza balneare, delle Regioni e del Comuni, gli Allegati nonché il Regolamento interno degli stabilimenti balneari, è una grossa pretesa, quasi impossibile! Ma continuo anche a pensare che non deve esserlo, invece, per tutti coloro che sulle spiagge ci lavorano! E’ il loro lavoro e devono conoscere perfettamente le norme che lo regolano.
Vi ricordo, pertanto, le poche e semplici regole da abbinare a quelle che eravamo tenuti a rispettare anche negli anni passati e che vi aiuteranno a non alimentare controversie e soprattutto ad eliminare il rischio di sanzioni. Ma anche ad agire per la sicurezza vostra e della comunità in cui vivete!
- Quando arrivate in prossimità della spiaggia, indossate la mascherina. La toglierete una volta giunti nella vostra postazione nel rispetto del distanziamento sociale di 1 metro richiesto fra persone non appartenenti al medesimo nucleo familiare. ATTENZIONE*: il titolare dello stabilimento balneare, qualora dovesse verificare anomali assembramenti, potrà richiedere un’autocertificazione in cui le persone in questione dovranno dichiarare di appartenere allo stesso nucleo familiare e se il controllo viene preso in carico da un pubblico ufficiale, la dichiarazione potrà essere oggetto di verifica e di eventuali conseguenze civili e penali (se mendaci). E’ scritto nell’Ordinanza della Regione.
- Dedicarsi possibilmente solo a sport individuali, in mare o negli spazi riservati (in spiaggia libera ad un’adeguata distanza dagli altri bagnanti). ATTENZIONE: è assolutamente vietato giocare sulla battigia (fascia dedicata al posizionamento dei mezzi per il salvataggio in mare e al transito pubblico) a racchettoni o qualsiasi altro sport. Il bagnino è tenuto a far rispettare questa regola evidenziata nell’Ordinanza di Sicurezza Balneare e qualora non ascoltato (per evitare lui stesso sanzioni!) a chiamare un pubblico ufficiale che provvederà a far smettere e sanzionare i contravventori (che risponderanno anche per eventuali danni arrecati a cose e persone).
- Rispettare il distanziamento di un metro anche in mare (se non appartenenti al medesimo nucleo familiare*)
- Indossare la mascherina in situazioni di particolare affollamento (zona bar/ristorante) e quando a fine giornata si esce dallo stabilimento.
- Rispettare la distanza di 2 metri fra le persone che si apprestano a fare la doccia nello stabilimento o ad usufruire dei servizi igienici.
- Dedicarsi alla prenotazione dei servizi (evita assembramenti), acconsentire alla propria registrazione (tracciabilità) e favorire pagamenti elettronici (ridurre il contatto col denaro, uno degli elementi simbolo dell’uso promiscuo)
- Seguire o far seguire sempre i propri bambini per evitare che entrino in contatto mentre giocano ed evitare attrezzature e giochi ad uso promiscuo (e se capita, verificare che siano sanificati frequentemente).
- Evitare raduni e feste con assembramenti incontrollati (si possono fare anche con buonsenso!)
IMPORTANTE: dalle ultime Ordinanze di Sicurezza Balneare si evince che i Comuni, per i tratti di spiaggia libera, sono tenuti ad esporre cartelli plurilingue con indicate tutte le norme comportamentali di prevenzione e sicurezza da applicare (che, tranne qualcuna, sono simili a quelle valide per gli stabilimenti balneari: 10m/q circa l’area intorno all’ombrellone, 1 metro di distanziamento se non appartenenti al medesimo nucleo familiare, uso dei dispositivi di protezione individuale, ecc…)
Può capitare, in alcuni tratti di costa, che qualche Comune abbia affidato ad una determinata associazione il Servizio di Salvataggio (piani collettivi di salvataggio). Questo però non significa che il bagnino, qualora impiegato in una spiaggia libera o in uno stabilimento balneare potrà occuparsi del rispetto del distanziamento sociale sulla spiaggia! Il suo compito resta sempre quello di dedicarsi esclusivamente al controllo dello specchio acqueo di sua competenza ed eventualmente al rispetto del distanziamento sociale sulla battigia e in acqua (senza venir meno alle sue funzioni di controllo, prevenzione e soccorso).
Le continue recriminazioni degli operatori balneari di questi giorni evidenziano una tendenza ad un iper controllo sugli stabilimenti balneari e ad un disinteresse diffuso per le spiagge libere (definite “terra di nessuno”), da parte delle istituzioni che a loro volta si difendono appellandosi alla mancanza di risorse economiche da parte dei Comuni e del ridotto numero di addetti ai controlli a disposizione delle autorità preposte a tale compito.
Sono certo che rispettando le poche regole che ho indicato riusciremo a trascorrere una serena estate al mare!
Se vi capiterà di avere ancora dubbi sui comportamenti da assumere, chiedete agli assistenti bagnanti o al personale degli stabilimenti balneari. Potranno anche aiutarvi a cercare il caso specifico all’interno delle ordinanze o dei regolamenti (consultabili anche autonomamente trattandosi di documenti pubblici).
L’impegno della Guardia costiera e delle Capitanerie di Porto
Anche quest’anno le Capitanerie di Porto dal 15 giugno al 13 settembre saranno impegnate per l’Operazione Mare Sicuro al fine di garantire, sulle nostre spiagge e nei nostri mari, controllo, prevenzione e sicurezza. Quest’anno ci sarà, inoltre, un comparto nautico-balneare della Guardia Costiera proprio per il contenimento dell’emergenza Covid-19.