AMBIENTI ACQUATICI PREVENZIONE

Mai nuotare contro corrente

Fare il bagno al mare può essere bellissimo ma può anche trasformarsi in una situazione di grande pericolo se non rispettiamo alcune importanti regole.

Mai nuotare contro corrente se non siamo costretti! Cerchiamo di capire perché.

E’ importante conoscere l’ambiente naturale in cui ci avventuriamo e le forze che lo caratterizzano:

  • le ONDE:

sono oscillazioni di massa d’acqua che per azione di agenti esterni (vento, circolazione atmosferica e terremoti), subiscono un innalzamento o un abbassamento rispetto al livello di quiete. Si tratta di energia non di materia.

Mi spiego meglio: l’energia cinetica del vento, viene ceduta alla superficie del mare generando un movimento circolatorio delle sue particelle superficiali che va a determinare la classica oscillazione che definiamo “onda” di superficie. Più il fondale marino è profondo, maggiore sarà l’ampiezza del movimento circolatorio dell’acqua che, non trovando ostacoli, non fa alzare di molto il livello dell’acqua in superficie e determina onde che possono anche dissiparsi percorrendo chilometri. Diversa è la situazione quando il movimento circolatorio delle particelle attivato dal vento incontra ostacoli (scogliere, secche, reef, bassi fondali) che fanno innalzare l’acqua in superficie fino ad infrangersi su se stessa, come generalmente avviene in caso di forte vento in prossimità  delle nostre  coste. Per capire meglio questo fenomeno, esistono dei parametri relativi all’altezza delle onde e allo stato del mare (Scala di Douglas).

  •  i FONDALI MARINI :

sabbioso – quando la costa degrada dolcemente. In questo caso, i banchi di sabbia sono in continuo movimento a causa delle correnti e di conseguenza lo saranno anche le buche che si andranno a formare. ATTENZIONE: gli accumuli di sabbia sono attraversati da forti correnti di ritorno che creano buche nei punti in cui l’acqua appare più calma. Generalmente, invece, dove infrangono le onde si tocca e le correnti sono meno forti.

ripido – quando la costa scende a picco nel mare o in modo molto accentuato. Questo determina in prossimità della spiaggia onde molto alte e violente. ATTENZIONE: trovarsi in mare in prossimità di una costa ripida è molto pericoloso in quanto l’impatto dell’onda è assai violento e contemporaneamente è molto forte la corrente di ritorno (consigliabile cercare altro approdo lasciandosi portare dalla corrente o facendosi recuperare da un’imbarcazione).

artificiale – si tratta di scogliere artificiali posizionale al fine di ridurre l’erosione degli arenili. ATTENZIONE: in caso di mare mosso, di fronte a queste scogliere si determina una forte corrente di riflusso capace di trascinare i bagnanti verso la parte finale delle stesse e dove le violenti onde potrebbero spingere contro la scogliera (non è consigliabile fare il bagno in questi casi).

  • le BUCHE:

si formano per effetto della corrente di ritorno determinata dalle onde sui fondali sabbiosi in prossimità della riva. Questo riflusso scava delle buche nella sabbia che possono essere di tipo verticale (più insidiose) e orizzontale. I pericoli, per i nuotatori meno esperti, derivano dal fatto che potrebbero trovarsi improvvisamente a non toccare con i propri piedi sulla sabbia proprio nelle zone con acqua bassa (le cosiddette zone frangenti). Con il mare mosso le buche sono più pericolose in quanto determinano correnti che spingono verso il largo.

Mai nuotare contro corrente!

Anche un ottimo nuotatore, raramente riesce a vincere l’impeto della corrente del mare tirandosi fuori da situazioni di pericolo con le proprie forze. Quando la corrente ci spinge verso il largo, sfidarla nuotando verso la riva, per quanto istintivo, è inutile e soprattutto molto pericoloso: ci priva delle forze necessarie per trarci in salvo.

Come comportarsi in assenza di adeguati soccorsi?

  1. Lasciarsi portare dalla corrente
  2. Ottimizzare le proprie forze cercando di restare calmi il più possibile controllando la respirazione
  3. Nuotare parallelamente alla costa per un centinaio di metri e verificare quando la corrente perde d’intensità per tentare l’approdo
  4. Provare a rientrare sul tratto di spiaggia in cui infrangono le onde

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