AMBIENTI ACQUATICI PREVENZIONE

È GIUNTO IL MOMENTO DI FARE UNA SCELTA

Milioni di turisti continuano ad essere attratti dalle bellezze del nostro Paese in un momento storico in cui  gli operatori del turismo faticano a trovare degni interpreti della loro offerta turistica. È sempre più difficile trovare personale qualificato, tanto da essere costretti ad affidare certi ruoli a persone prive di formazione specifica o riducendosi, il più delle volte, ad una improvvisata e sterile formazione “dall’interno”.

IL TURISMO BALNEARE

Come ormai noto, il turismo balneare rappresenta una parte molto consistente del nostro PIL nazionale. Tuttavia è sempre più difficile trovare persone interessate a lavorare in ambito turistico, soprattutto stagionale. I motivi sono tantissimi, a partire dal modo in cui certi lavoratori vengono inquadrati e gestiti.

IL BAGNINO DI SALVATAGGIO: UNA FIGURA LAVORATIVA TANTO IMPORTANTE QUANTO TRASCURATA

Nel 2024 attraverso il decreto ministeriale n°85, sono state poste le basi per un cambiamento nella formazione del Bagnino di Salvataggio, simbolo e in qualche modo custode, del classico turismo balneare. La riforma evidenzia la necessità di modificare le dinamiche che hanno portato ad avere una categoria di lavoratori tanto importante quanto improduttiva, troppo spesso incapace di svolgere correttamente il proprio ruolo.

È sciocco constatare l’esistenza di un problema e non fare qualcosa per provare a risolverlo! Lo è ancora di più battersi per mantenere immutate le caratteristiche di un problema evidente. È giunto il momento di fare una scelta, d’intervenire per migliorare l’operatività di un’intera categoria di lavoratori stagionali accusati, troppo spesso, d’inadeguatezza:

GLI ASPETTI PIÙ DISCUSSI IN MERITO AI CAMBIAMENTI APPORTATI DALLA RIFORMA:

  1. solo i maggiorenni potranno svolgere l’attività di “Bagnino di Salvataggio”;
  2. agli istruttori di nuoto per salvamento della Federazione Italiana Nuoto è riservata la possibilità di formare e valutare i futuri bagnini di salvataggio;
  3. i rinnovi dei brevetti dovranno verificare il mantenimento delle capacità teorico-pratiche del brevettato (sempre dietro il controllo del personale della F.I.N.)

ANALIZZIAMO QUESTI 3 PUNTI CON OBIETTIVITÀ:

  1. La maggiore età non è una garanzia di professionalità e competenza, tuttavia FINO AD OGGI a 16 anni si è potuto ottenere il brevetto per il ruolo di Bagnino di Salvataggio. Nulla togliendo alle capacità di molti minorenni, parliamo di un ruolo che concentra su di sé responsabilità di tipo civile e penale (in particolare in relazione al soccorso) e per accedere alla formazione, i minorenni avevano bisogno del consenso di un genitore/tutor. Capirete da soli che, di fronte ad una responsabilità civile o penale per negligenza o imperizia di un bagnino minorenne, il genitore o colui che esercita la patria potestà, dovrà intervenire qualora convocato in giudizio. FINO AD OGGI la capacità d’intervento di un bagnino di appena 16 anni, costretto ad operare da solo e con attrezzature e mezzi nautici per il salvataggio obsoleti e generalmente mal funzionanti (rulli, salvagenti anulari, pattini di salvataggio, gaffe…), in caso di avverse condizioni meteo-marine, si è rivelata poco soddisfacente. I motivi sono tanti. Fra i più rilevanti: ♦i tempi e i metodi fino ad oggi impiegati per la formazione (tantissime nozioni da assimilare il poco tempo e poca pratica, soprattutto in mare). ♦i mezzi nautici obbligatori da ordinanza sono vecchi e obsoleti e scomodi da utilizzare (un bagnino a 16 anni, da solo, non riesce neppure a spostare un pattino di salvataggio per poi vogare in condizioni meteo-marine avverse ed effettuare un salvataggio). Con la formazione ricevuta, mette in pericolo prima la sua incolumità e poi quella dei bagnanti in difficoltà (lo stesso concetto è valido per un bagnino, molto giovane ed inesperto, che opera da solo presso una piscina di grandi dimensioni e molto frequentata).
  2. I monopoli sulla formazione non accontentano mai tutti, soprattutto coloro che avevano puntato tutto sul suo indotto economico ritagliandosi uno spazio di operatività, tuttavia FINO AD OGGI la formazione finalizzata all’ottenimento del brevetto di Bagnino di Salvataggio è stata svolta “ufficialmente” dalle società accreditate a svolgere questa funzione (FIN, SNS, FISA ma nella realtà da una moltitudine di enti di formazione e società satellite interessate soprattutto alla quantità dei corsi piuttosto che alla loro qualità. Risultato? Un discreto volano economico capace di produrre un numero spropositato di assistenti bagnanti giovani, inesperti e spesso incapaci d’interpretare un ruolo così importante.  FINO AD OGGI l’uso del defibrillatore non è obbligatorio negli ambienti acquatici, tuttavia la riforma ha inserito l’obbligatorietà, per il bagnino di salvataggio, di fare il corso da operatore di BLS D. FINO AD OGGI la formazione per un bagnino ha avuto tempi molto variabili e modalità piuttosto discutibili (la parte teorica in FAD lascia molto a desiderare) ma sicuramente brevi per garantire un’adeguata capacità operativa. Spesso sono gli stessi formatori/istruttori (o presunti tali) a sottovalutare l’importanza di questo tipo di formazione, abituati o istigati a produrre brevetti in serie che non contemplano l’attenta verifica delle capacità teorico-operative dei candidati.
  3. Il rinnovo del brevetto FINO AD OGGI avveniva automaticamente dietro la presentazione di un “certificato del proprio medico” e il pagamento di un bollettino postale. Nessun obbligo di dimostrare capacità operative in acqua e a terra (ma soprattutto la conoscenza degli aggiornamenti delle linee guida in materia di primo soccorso). In altre parole un brevetto ottenuto a 16 anni poteva essere rinnovato automaticamente pagando dei bollettini e fornendo certificati ad ogni scadenza. Risultato? Assistenti bagnanti che col passare degli anni perdono le loro capacità natatorie relative al soccorso e che operano senza essere aggiornati sulle procedure di primo soccorso ed RCP.

POSSIBILE CHE FINO AD OGGI NESSUNO ABBIA MAI PENSATO DI:

  • prestare maggiore attenzione alla formazione dei bagnini di salvataggio. Si dedicano grandi risorse ed academy riservate a figure che hanno minori responsabilità (animatori, baristi, camerieri, addetti al front office…). È imperdonabile l’errore di pensare che un bagnino a 16 anni, solo perché in possesso del brevetto, sia in possesso delle caratteristiche giuste per contribuire ad un’eccellente offerta turistica (spesso rischia di danneggiarla!)
  • uniformare in tutto il territorio nazionale le Ordinanze di Sicurezza Balneare (e l’uso efficace di determinati presidi medici fra cui il DAE e l’ossigeno medicale), che ancora oggi vengono declinate da Regione a Regione secondo provvedimenti ad hoc recepiti e reinterpretati dai singoli Comuni costieri e dalle rispettive Capitanerie di Porto. ♦ Soprattutto, è opportuno rinnovare i mezzi nautici deputati al salvataggio e le attrezzature tuttora impiegate. Nel 2025 operano ancora con pattini di salvataggio difficili da movimentare: vecchi, pesanti e poco funzionali.

È GIUNTO IL MOMENTO DI FARE UNA SCELTA CHIARA E CAVALCARE/SURFARE IL CAMBIAMENTO

Al netto della sua capacità di fare prevenzione, soccorso e salvataggio, un bagnino dovrà essere formato per:

  • comunicare in modo corretto (imparando anche le basi della lingua inglese relativa alle espressioni più usate nel suo lavoro);
  • conoscere le caratteristiche dell’ambiente acquatico in cui opera;
  • collaborare attivamente con i propri colleghi e adottare in base al ruolo, una corretta comunicazione (sviluppare la sua leadership quando necessario);
  • fornire al proprio datore di lavoro feedback capaci di migliorare i servizi offerti e le dinamiche di reparto/settore;
  • adottare una comunicazione, con turisti e bagnanti, chiara e cortese, autorevole e mai autoritaria;
  • collaborare con gli enti di controllo instaurando con loro un rapporto di rispetto reciproco per trasformare il timore dell’aspetto sanzionatorio in sinergia che possa aumentare la prevenzione e la sicurezza.

Sono troppe le segnalazioni di turisti, bagnanti e cittadini che evidenziano la distrazione, l’immobilismo,  l’incapacità d’intervenire di una categoria di bagnini di salvataggio troppo giovani, inesperti e distratti. Ma io non credo sia solo la giovane età il problema! Credo sia un gap culturale che dobbiamo scavalcare.

I TEMPI CAMBIANO

È giunto il momento di fare una scelta! Scegliamo allora di garantire al bagnino di salvataggio quella credibilità che probabilmente non ha mai avuto, schiacciata da stereotipi tipici della commedia all’italiana in cui appariva più un gigolò che un soccorritore. Anche da lui dipende la credibilità e la sicurezza della nostra offerta turistica nel mondo!

Articoli correlati

Leave a Comment